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martedì 30 aprile 2013

Dreamer

Oggi mi sento un po' sognatore. Di quei sogni non come quando passeggi in città, vedi una presa della corrente che pende accanto alla saracinesca abbassata di un negozio e vorresti attaccarci il phone per asciugarti i capelli. No. Parlo di sogni concreti che si possono realizzare, di quelli che ti concedono di pensare che un giorno potresti ottenere di più dalla vita. Non che oggi abbia poco, anzi quello che ho mi piace e mi basta ma oggi mi va pensare in grande.

domenica 28 aprile 2013

Frequenza

Ci sono città, non sono il solo a pensarlo. Ti dico ci sono anche città, non sono io quello cui gira tutto attorno. Città che si vuol bene: più spesso quando ci si allontana, si mette a fuoco e la visione d'insieme sembra risolversi. E' meno frequente avere tempo per uno sguardo tangenziale. Come tale infatti è più preciso e non si può fermare. Deve andare oltre.

domenica 21 aprile 2013

Imballo












Se consideriamo il "complesso del sesso" una gigante supernova, da alcuni tempi è facile osservare la sua orbita attorno al "complesso da consumo". Come un buco nero la attira a sé.

Capolavoro

Ok vivere e lasciar correre le cose perché siamo comunque fatti di carne e ossa. Non tutti se la sentono di farlo, ma cosa sarebbe il mondo senza chi trascende esultando al capolavoro?

domenica 14 aprile 2013

J'accuse

Non accetto chiamare gioia ciò che procura l'ascolto di certa musica (e.g. quella di L.Einaudi). Ecco l'ho detto.
Per giunta in un contesto come quello odierno che sventola ai quattro venti, come un'incombenza, la necessità dell'insorgere di nuova epoca, di una nuova era, che ha come comandamento plebiscitario la decrescita felice. Quando avremo nuovi momenti di crescita che non sia come in passato coatta? A quando una nuova età dell'Oro? 
Tutti noi l'abbiamo vissuta e il credere alla realizzazione del suo lascito è ciò che ci permette di dubitare e quindi anche di progredire.

lunedì 8 aprile 2013

Ansa

Fiume Garza, Brescia
Ci stiamo abituando a voler bene a noi, agli altri, al nostro benessere, alla nostra disciplina, agli animali, all'ambiente tutto che ci circonda: cioè sommando tutte le sue declinazioni, alla liberta'. Ed è cosa ottima secondo me, l'unica che sono disposto anche io a seguire. E' come se fossimo arrivati al punto che non si ha più un' esclusiva relazione intima con l'altro bensì con l'Altro (che ha assunto molte forme fra cui quella maiuscola). In un contesto del genere diventa singolare e quasi "strano" pensare che siamo tutti uguali forse perché crea stupore che nessuno sia apparentemente differente. Ma le differenze ci sono: nascoste fra le numerose anse dell'animo umano, che come un' onda si increspa avvolgendosi su di sé in un moto tanto unico e personale da essere troppo veloce sempre per concedersi ad un'imitazione ma vicino a chi decide di mettersi al suo fianco.

giovedì 4 aprile 2013

One.More.Time.

Il dono che più di tutti mi consola è certamente la passione per la musica. E' una grande compagnia che, come una piantina, ha bisogno sempre di nuova linfa e cure. Ma se devo ricorrere a un punto fermo e storico da cui sempre ripartire con rinnovata fiducia, devo tornare indietro diversi anni. Ricordo che a metà anni '80 mio papà aveva comprato per sé un walkman della Telefunken forse fra i primi in circolazione. Ricordo che il rivenditore gli aveva anche lasciato un'audio-cassetta bianca di quelle tipo Test d'ascolto con sopra incisi dei brani vari. Beh io ricordo che c'era questo bellissimo pezzo che iniziava con il suono del decollo di un aereo che faceva da prologo ad un incalzante musica pop '70. Poi la cassetta nei vari traslochi venne persa chissà dove e quella canzone non l'ho più sentita.
Quando mi faccio delle domande che mi danno troppo da non saper rispondere, mi solleva pensare che prima o poi mi succederà e penso che succederà in modo casuale, di riascoltare ancora una volta quella canzone che mi piaceva tanto.