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lunedì 21 luglio 2014

Frutta e verdura

La frutta e la verdura che consumiamo hanno bisogno di più sostegni per la loro valorizzazione e commercializzazione. Nei tempi ci si è affidati alle loro proprietà benefiche, lenitive, corroboranti, ecc. ecc. fino ad arrivare a motivi morali etici o religiosi per consigliarne il consumo. Ma questo oggi non interessa più a nessuno, l'uomo si sa è nato libero e nessuno gli può dire cosa deve e cosa non deve mangiare, nemmeno la tradizione o la consuetudine riescono. Forse la colpa è anche del contadino troppo intento a pasciarsi tra segreti di crescite miracolose, di parassiti infestanti debellati con fondi di caffè, così a volte in preghiera che di nascosto a mani sporche e congiunte ha recitato per evitare quel temporale che ha poi mostrato frutti più grossi de l'altr'anno. Come il vino, che preclude un bagaglio di conoscenze e cultura per la sua realizzazione che fan proseliti già da soli, la frutta e la verdura di consumo domestico necessitano un supporto maggiore che i rami e le fronde da cui vengono staccati non possono più assicurare. Il frutto viene cresciuto, staccato e messo in vendita. E' troppo poco: perché abbia maggior successo deve essere seguito di più. Non parlo di marketing che già abbonda, ma di cura nella vendita finale al cliente. Credo che il cliente voglia essere nutrito di sicurezze che oggi passano attraverso i binari non solo della conoscenza e professionalità ma anche di quel senso di umanità e ironia che permette di spendere i propri soldi senza controllare all'uscita lo scontrino.

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