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venerdì 24 gennaio 2014

Stars

Sogno un film che mi racconti ancora una volta la vita di Miles Davis così costellata da quel senso di "Straordinario" che capita ad una persona ogni mille anni, penso e faccio per dire. La mia convinzione su questa faccenda ascoltando i suoi dischi e leggendo un po' di lui, è che non fosse musicista grandissimo. Almeno non tanto grande quanto alcuni, e sono tantissimi, che hanno militato nelle sue file. Come se lui non si curasse tanto del migliorare la sua esecuzione musicale fine a se stessa solo per essere superiore a chi suonava con lui (anche se penso che in molti casi sia caduto nella tentazione, riuscendoci, di volerlo dimostrare). Ma Miles non era questo, non era quello che doveva trionfare sugli altri, la sua condanna e disdetta fu quella di lasciare spazio ai nuovi grandissimi venuti. Miles senza saperlo bene, e forse senza volerlo, stava sopra tutto questo e la musica veniva che era una giga supernova. Ed è proprio questo suo concedere che lo rende fra le mie stelle di certo una delle più luminose.

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