Benvenuti in questo spazio di pensieri spaiati ma affini. Le cose che ci trovate dentro sono tutte, laddove non specificato, opera del tempo che scorre fra me e sulla mia città. State pur comodi, e se vi viene voglia commentate numerosi. Se volete diffondere quello che leggete fatemelo sapere o almeno sentitevi liberi per quel che basta di citarne la fonte. Salve
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mercoledì 27 febbraio 2013
Buon senso
Dopo le elezioni avvenute nel mio Paese mi vengono spontanee alcune riflessioni e cogitazioni che lascerei nel turbine del mio cervello. Una cosa la devo esporre infatti: quando erano in vita i vari Pitagora, Archimede, Bernoulli, Euclide ecc. (cioè le grandi menti del ragionamento), ma gli altri checcavolo facevano?
domenica 24 febbraio 2013
Lusso II
Qualche giorno fa mia mamma mi aveva invaghito dicendomi che aveva pronto in uscita dalla sua dispensa un salame cotto, chiamato dalle nostre parti "Rosetta", da mettere in padella e che mancava solo da definire la data del banchetto. Ecco che accordati per oggi a pranzo sono andato a "trovarla pronta" dai miei genitori. Il menù recitava quindi salame cotto, spinaci al burro e parmigiano, purè di patate, polenta e lenticchie e dulcis in fundo, piedini di maiale lessati. Il tutto irrorato da una bottiglia che mio papà ha voluto stappare con mia grande gioia e curiosità: Barolo Cannubi millesimo 1990. Non potevo immaginare migliore accoglienza da parte loro. Quando mia mamma si mette ai fornelli, beh ha del magico. Lo è ancora di più secondo me quando è lei che prende l'iniziativa di preparare piatti di tradizione, lei che sarebbe così ben disposta all'esperienza di nuove pietanze. Si tratta di cose mangiate da noi svariate volte in passato, senza che siano per forza un cliché della domenica o piatto che piaceva alla nonna e quindi che deve essere riproposto con devozione. A lei è venuto in mente di preparare quelle cose e se è disposta a fare questo beh allora se ne vedranno delle belle. E difatti, Chapeau!, era tutto squisito e ineccepibile (tolto un leggero sentore di rancido sull'esterno delle fette di salame ma appena appena percettibile forse una leggera ossidazione nella stagionatura). Poi che dire del Barolo? All'inizio come era logico c'erano sentori un po' chiusi e ridotti che coi minuti si sono fatti sempre più ampi fino a svanire lasciando spazio a sentori di grande freschezza e vitalità nonostante i ventitré anni di bottiglia: buonissimo e vivissimo. Un'ultima considerazione: pensare che negli anni '90 invece di bere Barolo "contemporanei" cioè al massimo quelli della fine degli anni '80, non ho avuto occasione, forse sullo slancio dell'onda travolgente della moda, di provare Barolo pronti come si doveva, degli anni '60 o '70. Ma forse è stato meglio così.
venerdì 22 febbraio 2013
Trattato di geosofia
Giardini Spalto San Marco, Brescia |
giovedì 21 febbraio 2013
mercoledì 20 febbraio 2013
sabato 16 febbraio 2013
Voglio stare con te
Oh Patria perché mai dovrei avere a che fare con te e con la tua salute? Quale sussulto spinge me invano a rivolgerti le mie attenzioni? Potremmo noi forse continuare nell'indifferenza dei decenni scorsi e forse anche futuri che ti han portano vicina all'esclusione dalla scena come prima protagonista accorpandoti ad altri lidi?
Ma ora tu non risparmi più il mio acconsentire ed io vorrei ricambiare tutto il bello che mi hai fatto recapitare fino a qui. L'ho visto nelle tue città e nelle imprese in campagna di molti che hanno fatto, in momenti che or non si può, qualcosa di notevole aggiungendo variopinti veli e sgargianti sete alle tue vesta.
Non voglio curarmi della tua integrità: non è mai servito a nulla: sei selvaggia e come tale arraffi quanto è in tuo potere.
Vorrei crederti di più e mai più condividerti. Voglio stare con te.
Ti dico che non sono più io il consegnatario diretto di ciò che vorresti da me. Ora per te ciò che voglio e ciò che vuoi lo lascerò nel mio cammino così come si lascia un biglietto. Ché troppo sento i bei tuoi passi bui volermi accanto.
Ma ora tu non risparmi più il mio acconsentire ed io vorrei ricambiare tutto il bello che mi hai fatto recapitare fino a qui. L'ho visto nelle tue città e nelle imprese in campagna di molti che hanno fatto, in momenti che or non si può, qualcosa di notevole aggiungendo variopinti veli e sgargianti sete alle tue vesta.
Non voglio curarmi della tua integrità: non è mai servito a nulla: sei selvaggia e come tale arraffi quanto è in tuo potere.
Vorrei crederti di più e mai più condividerti. Voglio stare con te.
Ti dico che non sono più io il consegnatario diretto di ciò che vorresti da me. Ora per te ciò che voglio e ciò che vuoi lo lascerò nel mio cammino così come si lascia un biglietto. Ché troppo sento i bei tuoi passi bui volermi accanto.
giovedì 14 febbraio 2013
Cash
Devo dire che sono un po' ignorante in materia di folk songs americane. Ho appena finito di guardare un film sulla vita di Johnny Cash e June Carter. Che bello! E che canzoni! Eccone una in particolare, registrata durante il suo famosissimo concerto tenuto in un penitenziario, di fronte ad un pubblico di carcerati. Che coraggio Johnny!!!!
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